Ariano, è polemica sull'ampliamento del cimitero

di , Martedì, 28 Febbraio 2017

Dopo l'attacco della minoranza e di Ariano in Movimento, questa volta è il Meetup 5 Stelle di Ariano che torna a parlare della questione cimitero mettendo in risalto la delibera del 13 Gennaio 2017 che ha ad oggetto proprio l’ampliamento del camposanto. Per i membri del Meetup si tratta di un documento indispensabile per capire quale sia la volontà dell’amministrazione comunale di Ariano su un tema che “fino ad ora ha fatto registrare fallimenti politici e disagi per la collettività”. 

Bisogna fare un passo indietro e andare alla deliberazione n. 2 del 12 febbraio 2014 nella quale l’ANAC (Autorità Nazionale Anti Corruzione), sosteneva che il comune di Ariano, in accordo con la ditta vincitrice dell’appalto, aveva modificato le condizioni poste a base della gara e così l’accordo non rispettava la Legge in materia di Appalti pubblici. “Le modifiche apportate vanno a danneggiare proprio i cittadini con minori possibilità economiche, visto che dal progetto modificato vengono eliminati 535 loculi posti più in alto e che quindi hanno un costo minore, al posto dei quali se ne progettano di nuovi a maggior costo. Ecco il motivo per cui in otto anni ancora non si è realizzato l’ampliamento del cimitero”. 

Arriva, però la risposta dall’amministrazione comunale nella persona del vicesindaco Giovannantonio Puopolo che sottolinea il fatto che “l’ampliamento del cimitero è una delle priorità dell’amministrazione Gambacorta. Non ci saranno costi aggiuntivi per i cittadini, nonostante il prezzo del progetto sia cresciuto. In alternativa ai loculi che sono fuori dal progetto, ce ne saranno altri, 210 loculi, allo stesso costo per cui l’impegno con i cittadini resta”.

Sulla decisione di non procedere con una nuova gara d’appalto, il vicesindaco spiega che ci sono due ragioni per questa scelta: “la prima è quella di non tardare ulteriormente nella realizzazione delle opere, la seconda è che così il comune non dovrà pagare una penale alla ditta già vincitrice della gara” e che “ogni interpretazione diversa non trova fondamento alcuno”.

 



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