L’ordinanza n. 36 del Presidente della Regione proroga di 48 ore la “zona rossa” di Ariano perché vengano fornite alla popolazione le mascherine che sarà poi obbligatorio indossare nei luoghi pubblici ed aperti al pubblico del territorio comunale fino al 3 maggio, salvo proroghe.
Chissà se l’Unità di Crisi regionale e la Protezione civile riusciranno in queste 48 ore a contattare ventiduemila abitanti residenti su 185 chilometri quadrati percorsi da circa novecento chilometri di strade comunali e vicinali! Saranno mascherine usa e getta, nel qual caso ne serviranno a dir poco centomila, o riutilizzabili? O saranno distribuite con una sorta di volantinaggio, senza alcuna cautela igienica?
Dal 22 aprile, dunque, all’interno di Ariano bisognerà circolare con le mascherine. Da quel momento si potrà uscire dalla città anche senza. Prima no. Per ora continuiamo a non poter uscire da Ariano senza mascherine, come però potremo fare da giovedì in poi, perché fino ai confini comunali dovremo indossarle, per poi poterle togliere appena arrivati a Pontelosbergo o Ponte Gonnella, ecc.- O la prossima puntata prevede che soltanto gli arianesi saranno obbligati ad indossare le mascherine dovunque vadano, in attesa che vengano date a tutti gli altri campani? Francamente la zona rossa fondata sulla mancanza di mascherine è grottesca: non si può entrare ed uscire da Ariano perché bisogna prima dare agli arianesi le mascherine che saranno obbligati ad indossare ad Ariano, ma non anche dopo che ne saranno usciti, almeno finchè lo stesso obbligo non sarà esteso a tutta la regione.
Ad Ariano da settimane non si vede gente in giro senza mascherine; ce le siamo procurate autonomamente, senza aspettare 40 giorni prima che la Regione improvvisamente scoprisse che sono indispensabili, mantenendoci solo per questo all’obbligo di dimora di massa.
Forse sono stanco e non capisco; ma temo che stavolta sia la Regione ad essere incomprensibile!
Vittorio Melito