Arianesi e referendum. Premessa: la nostra rubrica

di , Venerdì, 28 Ottobre 2016

Sì o No? Da che parte state? Il 4 dicembre si avvicina e settimanalmente testeremo l'orientamento degli utenti di Cittadiariano.it sul tema del referendum costituzionale. Lo faremo attraverso una rubrica in cui analizzeremo ogni punto della riforma e cercheremo di stimolare un dibattito per capire su ogni singolo aspetto della medesima il vostro punto di vista.

Le puntate della nostra rubrica. I nostri appuntamenti saranno cinque. Eccoli nel dettaglio

  • Fine del bicameralismo perfetto (per questioni di spazio e organizzazione, in questa puntata si parlerà anche dei nuovi criteri per eleggere il Presidente della Repubblica e i giudici della Corte Costituzionale)
  • Riduzione del numero di parlamentari e nuovo Senato
  • Leggi di iniziativa popolare e referendum abrogativi e propositivi
  • Abolizione delle Province e del CNEL
  • Revisione del Titolo V della Costituzione

Per ogni punto si dirà qual è la situazione ora, cosa cambierà in caso di vittoria del SI, le ragioni del SI e le ragioni del NO.

Premessa necessaria. Cosa è un referendum costituzionale? Per alcuni può essere superfluo ricordarlo, ma per altri, soprattutto per chi si per la prima volta si avvicina alle urne, può essere utile spiegare cosa è un referendum costituzionale e come ci si arriva. 

  • La nostra Costituzione (salvo per quanto concerne la forma repubblicana dello Stato) non è immodificabile. Anzi. Essa può essere cambiata, ma per farlo è necessario un procedimento "aggravato". A differenza delle leggi ordinarie, non basta che Camera e Senato approvino con la maggioranza semplice (la metà più uno dei presenti alla votazione) la proposta di legge (il medesimo testo, bicameralismo perfetto, ndr). Per le leggi costituzionali e di revisione costituzionale, dopo che i due rami del Parlamento hanno approvato la legge a maggioranza semplice, il testo della legge, non più modificabile, viene sottoposto a una seconda deliberazione delle due camere, per la quale è richiesta una maggioranza qualificata. Se entrambe le camere approvano la legge anche in seconda deliberazione con la maggioranza dei due terzi dei componenti, la legge costituzionale è approvata definitivamente senza che sia necessario il referendum. Quando, invece, le due camere approvano la legge in seconda deliberazione con la maggioranza assoluta (la metà più uno dei componenti), la stessa potrà essere approvata definitivamente solo dopo l'esito positivo di un referendum costituzionale (quello che voteremo il 4 dicembre, ndr).
  • Il referendum deve essere proposto entro tre mesi dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della legge. A proporlo possono essere, alternativamente, un quinto dei componenti di Camera o Senato o cinque Consigli Regionali o cinquecentomila elettori. Diversamente dal referendum abrogativo, in questo caso non è necessario il raggiungimento del quorum. La votazione è valida anche se vota meno della metà degli aventi diritto. Se prevale il NO la Costituzione non viene modificata. Se prevale il SI le nuove disposizioni entrano a far parte della Costituzione della Repubblica Italiana.

Fatta questa premessa necessaria siamo pronti per entrare nel merito delle riforma. Il primo appuntamento lo dedicheremo alla fine del bicameralismo perfetto.



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