Ariano al Centro è l’unico movimento ad aver presentato già un programma. Ma le idee sono chiare?
Il programma c’è. È vero. Non si può dire che il movimento di Luciano Giorgione non si sia portato avanti col lavoro. Effettivamente Ariano al Centro è l’unico ad aver già presentato alla popolazione un programma, in undici punti per l’esattezza. Ma se si presenta un programma lo si espone anche alla pubblica critica. Più che critica in realtà è una richiesta di chiarimenti. Perché se ci sono dei dubbi è giusto esporli ai cittadini. Invitiamo il leader del movimento, o chi per lui, a fornirci tutte le spiegazioni.
Per dirla in parole povere, veniamo in pace. Metterci a dire la nostra su tutti gli undici punti sarebbe tedioso e stancante. Così è giusto mettere in risalto almeno qualche punto che fa sorgere più domande.
Sicuramente non si capisce bene cosa si intende per “Ariano città della conoscenza”. Nel programma si legge: “Ariano deve diventare promotrice, della più vasta aggregazione di tutte le risorse disponibili sul territorio (imprese, banche, Università, centri di ricerca, associazioni imprenditoriali, volontariato ecc.) che vogliono mettere in rete le positive esperienze maturate e, insieme agli altri soggetti, definire gli apporti necessari per sostenere la sfida della globalizzazione.”. Belle parole, ma tra le risorse disponibili non mi sembra che ci siano università, né tantomeno imprese che navigano nell’oro. Magari sbagliamo, siamo lieti di essere in errore, in tal caso. Quanto ai centri di ricerca, a parte Biogem, non sembra ce ne siano altri che possano dare un contributo alla crescita. Con chi dovrebbero mettersi insieme? Poi cosa si intende per sostenere la sfida della globalizzazione? Sono frasi da programma per le elezioni politiche o da convegno di economia. Per la gente di Ariano serve qualcosa di più semplice e diretto.
C’è poi il tanto caro tema delle politiche sociali. Nel programma si esordisce con una “bella” panoramica dei problemi nazionali, che purtroppo coinvolgono anche Ariano. Violenza sulle donne, droga e chi più ne ha più ne metta. Prosegue con una bella soluzione: valorizzare la famiglia, centro della società per evitare la perdita di valori, in sintesi. Giustissimo. Sì ma il programma qual è? A parte la bella frase, che sembra uscita dalla bocca di Papa Bergoglio, sembra sia una frase messa lì a caso. Attendiamo chiarimenti anche qui.
Infine, per non essere troppo lunghi, un altro punto è quello sulla viabilità e i parcheggi. Si parla di favorire l’ingresso cittadino con sempre maggiore facilità. Non male, ma non sono pervenute lamentele di cittadini che non sono riusciti ad entrare in centro. Fortunatamente non siamo in Corea del Nord. Si parla poi, per il rilancio dell’economia, di parcheggi gratuiti per i cittadini nel periodo natalizio e nei giorni festivi. C’è un pizzico di populismo, ma va bene. Ciò che lascia perplessi è la frase successiva: “Nelle medesime giornate, la Polizia Municipale sarà particolarmente intransigente per le soste selvagge non regolamentari ed aumenterà il controllo della viabilità”. È il lavoro della Polizia Municipale questo. Metterlo in un programma elettorale è alquanto superfluo. Ma se può servire a raccogliere voti ben venga. “Qualche” dubbio resta.
Detto questo, si ribadisce che, a parte qualche frase all’apparenza arrogante, non si vuole sparare a zero. Sono solo lievi provocazioni che puntano al chiarimento, nell’interesse dei cittadini, che sono sfiduciati e che devono trovare una motivazione per votare. Quindi si attendono chiarimenti, piuttosto che critiche (che comunque sono ben accette). Chiarimenti su questi punti direttamente a noi, o magari in piazza davanti ai cittadini. Perché in fondo la campagna elettorale è lì che va fatta.