Alle Due Culture di Biogem è il turno del professore Giuseppe Remuzzi

di , Venerdì, 08 Settembre 2023

Il mondo verde declinato nelle forme specifiche della botanica, ma anche
nella sua capacità di dialogare con l’urbanistica e con l’architettura, per
poi chiudere in una prospettiva medico-scientifica, affidata al Direttore
dell’Istituto Mario Negri, Giuseppe Remuzzi.
Entra nel vivo il meeting
settembrino di Biogem, che, nella sua terza giornata, si concede un
excursus nell’affascinante realtà degli orti botanici, descritti come scrigni
di biodiversità, centri di ricerca e giardini storici, dal professore Paolo
Caputo, Direttore dell’Orto Botanico di Napoli. Un intervento che aprirà i
lavori, come sempre alle ore 16:00, e che, pur incentrato su una realtà di
grande storia e prestigio, quale quella partenopea, si annuncia ben più
ampio nell’impostazione, grazie alla prestigiosa carriera, anche fuori dal
nostro Paese, del professore Caputo.
Seguirà una relazione di Mario Panizza, docente di architettura e già
Rettore dell’Università Roma Tre, che concentrerà la sua analisi sulle città
dal cuore verde. Un contributo alla discussione altrettanto cosmopolita,
visti gli studi, anche recenti, del professore, sull’urbanistica dal cuore
verde nella lontana Australia.
L’intervento finale di Giuseppe Remuzzi, molto atteso dalla comunità
scientifica di Biogem, collegherà la salute umana e quella del pianeta alle
scelte alimentari cui saremo chiamati come società. Una stagione nella
quale, secondo il top scientist Remuzzi, la comunità medica non deve
perdere l’opportunità di essere influente. Quasi un richiamo alle armi per
istituzioni scientifiche come Biogem, sempre più orientate verso un
approccio universalmente traslazionale nella ricerca biomedica.
Riflessioni in musica scaturiranno, infine, dal pianoforte romantico
dell’arianese Antonio Gomena, ancora giovane, ma già raffinato
interprete di un repertorio sempre più ampio. Un concerto, quello di
Gomena, che consolida il rapporto di reciproco arricchimento tra l’Istituto
arianese e i non pochi talenti che il territorio circostante esprime.