All'Associazione Red Sox
Con rammarico e profonda delusione mi vedo costretto, nel rispondere alla lettera aperta dei Red Sox, a ricordare loro che, da tempo immemore, in pratica da quando hanno intrapreso il progetto dell'Ariano Folk Festival, mi sono sempre sentito sinceramente vicino a questa scelta e, sia nel privato che nel pubblico, non ho mai fatto venir meno il sostegno e l’apprezzamento per il grande impegno profuso e per il ritorno in termini sociali ed economici sulla città.
Pare, francamente, poco edificante metter su una polemica per una questione di qualche migliaio di euro, anche in considerazione della possibilità di accedere ad altra tipologia di finanziamenti, così com'è successo nel recente passato. Fino a questa mattina – com’è mio dovere – ho profuso impegno per risolvere problemi logistici e semplificare l'organizzazione dell'evento e non credo che ciò possa essere semplicisticamente considerata “una pacca sulle spalle”. Dunque sinceramente non mi spiego questa provocazione agostana. Se davvero i Red Sox vogliono rinunciare al contributo, che sarà esattamente pari a quello dello scorso anno, è una scelta che rispetto ma che non può essere la conseguenza di un presunto mancato riconoscimento dell’importanza dell’evento da parte dell’Amministrazione. Mi sento solo di consigliare, al di là delle analisi sociologiche e politologiche, di evitare di alimentare periodicamente polemiche sterili che non giovano né all’immagine della manifestazione né a quella della città.
D'altra parte ci sono altre associazioni, che pure realizzano eventi che attirano ad Ariano migliaia di persone, che ricevono contributi di scarsa entità o che addirittura non ne ricevono alcuno ma con le proprie forze stanno realizzando progetti culturali e sociali. Dunque consiglio ai Rex Sox di scendere un attimo dal piedistallo. Capisco che dopo 18 anni vi sia un po' di stanchezza e si abbia voglia di rinunciare; capisco anche che qualche critica di troppo – per i parcheggi tolti, per il disturbo notturno – facciano un po' perdere la pazienza, ma prendersela con il Sindaco che è sempre stato vicino a Folk Festival senza mai apparire, pare decisamente ingiusto. Voglio pensare che la lettera aperta a me indirizzata, più che un rimprovero al Sindaco, volesse essere uno sfogo rivolto a quanti veramente hanno messo il bastone fra le ruote al Folk Festival chiedendo accertamenti della Guardia di Finanza e sottoscrivendo petizioni per mandare via dal centro storico la rassegna. Allora ai Red Sox dico: andate avanti per la vostra strada continuando a farvi animare esclusivamente dalla passione per la musica. Se è davvero quella la motrice del Folk Festival nulla vi potrà frenare, neanche il presunto atteggiamento di “sopportazione” da parte della Civica Amministrazione.
Buon Folk Festival
Antonio Mainiero