«Ancora richieste illegittime dello Iacp di Avellino inviate agli assegnatari. L’ex Istituto autonomo case popolari, oggi Acer, non si smentisce mai: prova a scaricare sulle tasche degli utenti la cattiva gestione dell’ente, con esazioni non dovute». Ad affermarlo è il segretario nazionale di Acai onlus, associazione di rappresentanza degli inquilini e dei consumatori, l’irpino Giovanni Ardolino.
«Non è la prima volta – ha proseguito il dirigente sindacale – che ai cittadini vengono addebitati costi impropri, come le indennità di mora, a causa del ritardato invio delle bollette. Una pratica scorretta, che dimostra non solo l’inefficienza degli uffici preposti, ma soprattutto lo scarso rispetto che si ha nei confronti dei cittadini. L’obiettivo, in questo caso come in altri, è soltanto far cassa. Invece di impiegare energie e risorse, con il reperimento di finanziamenti esterni attraverso un’adeguata attività di progettazione e di programmazione, da destinare alla riqualificazione del patrimonio abitativo ed alla realizzazione di nuovi insediamenti edilizi, per dare risposte all’emergenza casa, si utilizzano mezzi surrettizi per far quadrare i conti, di quello che sempre più è solo un “carrozzone” politico-sindacale, dove prevalgono burocrazia e vecchi nebulosi metodi».
«All’Acer, Agenzia campana per l’edilizia residenziale di Avellino – conclude Ardolino – chiediamo pertanto l’immediato annullamento delle indebite richieste avanzate, negli ultimi mesi, agli inquilini, ai quali offriamo la nostra consueta assistenza. In caso di comportamenti omissivi dell’ente, siamo pronti ad adire le vie legali, con conseguente richiesta risarcitoria, riservandoci dipresentare interrogazione, tramite rappresentanti istituzionali del territorio, presso il consiglio regionale. In ogni caso, appare sempre più urgente, l’avvio di una vertenza generale sull’ex Iacp. E’ il momento di voltare completamente pagina: garantendo alla comunità massima trasparenza e pianificando una strategia di intervento che consenta il raggiungimento degli obiettivi statutari di un’amministrazione pubblica, che qualcuno da troppo tempo ha scambiato per proprietà privata».