Ciasullo / Svolta Popolare: «Ariano, vuoto di visioni prospettiche, passerelle inutili e assuefazione all’immobilismo. »

di , Martedì, 16 Febbraio 2016

Il consigliere di minoranza denuncia lo stato di assenza di prospettiva politica e di investimenti da parte della maggioranza sulle politiche sociali e sullo sviluppo complessivo della comunità.

ARIANO IRPINO - In un clima di sostanziale “calma apparente” si continua a rimandare una visione complessiva e di rilancio della città. Mentre alcuni si crogiolano della propria arianesità, con interventi che invitano all’amore indiscriminato verso la propria maggioranza, l’assessore preposto in realtà non ci spiega quale idea di lotta alle dipendenze abbia e con quali strumenti intenda far fronte ad una situazione drammatica. E’ notizia di questi giorni il rinvenimento di siringhe atte all’assunzione di stupefacenti di fronte la scuola “P.S. Mancini” in un posto frequentato da cittadini di tutte le età.

Si continua a non avere una visione strategica sul commercio nel centro storico e di quali saranno i tempi e le conseguenze della chiusura del centro per gli “ultimi eroi” che ancora hanno un esercizio commerciale, dovuto alla realizzazione dell’auspicato polo di formazione alberghiera al posto del complesso Giorgione; si parla di tre mesi, sarà così? Non pervenuto è lo stato di avanzamento del decantato palazzo “Gambacorta”, un limbo perenne la cui risoluzione si allontana; speriamo fortemente di sbagliarci. Delle tre strutture adibite a parcheggio (Calvario, Valle, Sambuco) non si comprende quali siano le strade da percorrere per tentarne una definitiva fruibilità. Non si conoscono quali strategie si stiano adottando per generare posti di lavoro per i giovani “arianesi”; uno stillicidio perpetuo che negli ultimi anni ha portato all’allontanamento dalla città di circa 400 persone entro i 29 anni d’età. Inoltre, i dati del “Il Sole 24 Ore”, continuano a proiettarci per reddito pro-capite oltre il 40esimo posto nella provincia di Avellino.

Quali strategie si stanno attuando per il reinserimento sociale e lavorativo degli ultra-quarantenni perdenti lavoro? Dobbiamo immaginare che la stagione della necessità e del bisogno sia un buon viatico per generare consenso? Viabilità alternative a Cardito: possiamo trovare soluzioni concrete o vogliamo continuare ad attuare il metodo del “muro di gomma” nascondendo la testa sotto la sabbia? In zona “Tranesi” è possibile concludere i lavori per la realizzazione di una piazzetta oppure dobbiamo continuare ad avere cantieri perenni sperando nell’intervento divino? Viabilità rurale: possiamo ancora consentirci di abbandonare la città in una contrapposizione tra cittadini di serie A e cittadini di serie Z rispetto alla sacrosanto diritto di poter usufruire di servizi all’altezza delle tasse pagate? Gestione TARI: è possibile avere dati certi su quale sia lo stato di evasione dell’imposta con la verifica delle distanze dai punti di raccolta con i cassonetti “stranamente” viaggianti da distanze “amiche” a distanze “avversarie”?

E’ possibile sapere perché se la differenziata aumenta (?) il prezzo da pagare della TARI non diminuisce? I quesiti sono tanti, la città vive una febbre costante ma con una medicina politica di cui non si conosce né il nome né il principio attivo. A questo stato di cose stiamo tentando di portare un nostro autentico contributo che non è fatto di contrapposizione sterile; ci rendiamo conto però che manca un’idea di città e ancor più di cosa significhi costruire comunità. Questo significa essere buoni amministratori e buoni politici?



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