da Fabrizio Procopio, dirigente provinciale del PD di Avellino, riceviamo e pubblichiamo:
Ho cominciato a fare politica attiva nel 1994. Ho sempre pensato che la politica è gestione intelligente delle trasformazioni. Resto convinto, come dice Bob Dylan, che nulla è più certo e ineluttabile del cambiamento. Ho conosciuto Valentina circa cinque anni fa. Entrambi fummo indicati nella direzione provinciale del Partito Democratico come giovani dirigenti politici dei nostri territori. Un comune sentire, oltre che politico anche generazionale e culturale, estese le nostre frequentazioni oltre le sedi politiche. Con Valentina insomma si è costruito negli anni un rapporto di amicizia dalle lunghe e robuste radici. Ciò nonostante io non sosterrò Valentina per lo stretto rapporto di amicizia che si è consolidato. Lo farò per tutt'altri motivi. Nel corso di questi ultimi anni, trascorsi spalla a spalla all'interno dello stesso partito e della stessa area politica, ho imparato a conoscerla e ad apprezzarla. L'ho conosciuta nel suo impegno costante, nel darsi alle questioni con tutta sé stessa, nello scegliere gli argomenti politici a cui dedicarsi con acume ed emotività, nel sapere guardare avanti con una rara intelligenza politica. Ho apprezzato la sua capacità di vivere la sua, che è anche la mia, condizione di giovane precaria con una dignità distintiva della nostra generazione. Ha sempre saputo rappresentare le nostre difficoltà e le nostre amarezze nei suoi interventi politici con una passione che solo chi vive in prima persona le nostre vite può capire. Nelle mille cene mi ha saputo raccontare delle sue esperienze politiche cominciate da adolescente. Di quando, giovanissima consigliera comunale del comune di Atripalda, ha sperimentato la durezza e le difficoltà di una donna nel farsi sentire in politica.
Valentina viene dal basso, non ha potentati economici alle spalle, non è figlia di nessun politico, non ha trovato il letto pronto, Valentina si è fatta da sé. L'ho vista riuscire egregiamente nel lavoro di rappresentare i nostri territori nella segreteria politica regionale del PD. Ho ricevuto le sue chiamate in tarda serata quando si ritirava stanca dalle sue mille iniziative con Libera, l'associazione contro le mafie di Don Ciotti. In quella associazione è cresciuta e si è spesa per combattere il virus nefasto della malavita organizzata con la forza della cultura, dell'iniziativa politica, parlando alle menti e ai cuori delle persone specialmente dei territori più a rischio camorra della nostra provincia. Mi ha scritto lettere sterminate per parlarmi di quando in Val di Susa ha toccato con mano il grande movimento NO-TAV. Mi ha chiesto ed ascoltato quando io raccontavo della mia esperienza a Genova 2001 al G8. Conosco Valentina come una brava ascoltatrice perché appartiene a quelli che sanno che chi fa politica deve saper prima capire i problemi e solo dopo produrre soluzioni efficaci. Mi ricordo di quando Valentina mi si avvicinò il 20 giugno 2011 qui ad Ariano. Era il giorno delle celebrazioni di Harambee, il nostro movimento per i Beni Comuni. Mi disse: “Mi piace davvero tanto questo movimento. Sono venuta e ho partecipato solo quattro o cinque volte, ma mi piacerebbe tanto farne parte”. Fu così che Paris è oggi fra i venticinque attivisti fondatori di Harambee Movimento peri Beni Comuni di Ariano Irpino.Non pochi mi hanno chiesto come mai non fosse stato speso un nome maschile di Ariano, magari un giovane. In molti mi hanno chiesto: “Perché non ti sei candidato anche tu?”. È semplice: perché per una giovane generazione confrontarsi con le primarie è un grande sforzo, uno slancio, una grande difficoltà, un'avventura incerta, e c'è bisogno che tutti, come un sol uomo, convergiamo su un solo unico rappresentante, e Valentina Paris, classe 1981, rappresenta al meglio me e tutti quelli come me. Paris viene da lontano, non è una candidatura strumentale improvvisata e di disturbo. Non è un coniglio comparso dal cilindro all'ultimo momento. Paris verrà eletta. Ed è per questo che a chi mi conosce, a chi mi stima, a chi mi chiede di continuo di entrare in partita rispondo con fermezza e massima convinzione che chi ad Ariano Irpino vota Valentina Paris è come se votasse Fabrizio Procopio. Chi vota Valentina Paris vota una generazione, la mia, che, nell'interesse di tutti, nessuno escluso, può e vuole cambiare veramente le cose. Una generazione consapevole di non dover più chiedere, una generazione che quel che ha e ciò che avrà se lo sarà conquistato metro per metro, voto per voto, idea per idea.