Comitato No Petrolio in Alta Irpinia - Considerazioni sul convegno

di , Mercoledì, 26 Dicembre 2012

Diceva Gramsci: “Non possono esistere estranei alla città; chi vive veramente non può non essere cittadino. Indifferenza è abulia, parassitismo, vigliaccheria”. L’indifferenza, quindi, è il peggiore di tutti gli atteggiamenti e, per quanto riguarda la propria città ovvero la propria terra, è il disastro peggiore.

Troppi gli amministratori locali assenti a Gesualdo per poter pensare che le istanze della politica siano realmente al centro delle esigenze della polis. Eppure quasi tutti avevano assicurato la loro presenza perché, secondo i più, la difesa del territorio irpino dovrebbe essere la priorità assoluta di un primo cittadino. Quindi il Convegno informativo di Gesualdo doveva essere  per tutti gli amministratori, ben 39 contattati dal Comitato No Petrolio in Alta Irpinia, il luogo dell’impegno comune e della trasparenza, dell’unità e della forza da parte di un territorio che ha già conosciuto torti e scempi perché non sempre è stato unito negli intenti e nell’impegno, per divisioni di partito o per protagonismo di qualcuno o, infine, per interessi di campanile: nessuno può permettersi, anche se si chiama Ministro dello Sviluppo economico, di delegittimare gli Enti locali, unico e ultimo baluardo a difesa del territorio, così come è scandito dalla stessa Costituzione italiana!

Tutte buone intenzioni che sono svanite nell’aria pre-natalizia, spazzate via dal venticello sottile dell’indifferenza.

Peccato! Perché la cosa sembrava organizzata bene e perché si è persa un’altra occasione per dimostrare di esserci, in una questione seria, dopo aver perso tante altre opportunità in altre questioni altrettanto importanti per il territorio.

Immagine di Cittadiariano.it
Peccato! Perché il convegno è stato, oltretutto, una buona occasione per chiarire le idee sulla questione petrolio e non solo, ma anche dei sismi e delle acque, a quanti nutrivano dubbi e avevano manifestato tentennamenti. Che le perforazioni esplorative e l’estrazione degli idrocarburi liquidi e gassosi in Alta Irpinia potessero costituire un danno (per l’impatto ambientale, per le falde acquifere o per il rischio sismogenetico) e non una risorsa (per le scarse opportunità di lavoro, per il contentino delle royalties, che comunque non sarebbero reinvestibili e non basterebbero per la bonifica del territorio) è stato ampiamente dimostrato e documentato dai valenti relatori che, a turno, hanno trattato in modo chiaro tutte le problematiche che investono la questione, tanto da convincere i presenti che non c’è bene più prezioso dell’oro blu. Quell’oro che da noi va salvaguardato perché disseta gran parte del Mezzogiorno e perché nutre una terra unica per i suoi paesaggi, per il patrimonio boschivo che costituisce una riserva di ossigeno non indifferente contro l’asfissia avanzante  di una modernità che non si pone limiti e della CO2, per i prodotti tipici dell’agricoltura e per le sue eccellenze agro-alimentari riconosciute in tutto il mondo. E che dire del rischio sismico, in una terra già provata da lutti e da distruzioni, di non lontana memoria, che già hanno richiesto un enorme impegno e una altrettanto grande dispersione di risorse economiche per una ricostruzione, da noi, sempre a rischio per lo sciacallaggio degli appalti, delle cattive amministrazioni e della camorra?

Peccato che mancassero proprio coloro che dovevano essere gli interlocutori, quegli amministratori  che dovevano anzi essere i protagonisti assoluti della serata gesualdese! Bisogna dire grazie ai 9 coraggiosi che hanno sacrificato la serata pre-natalizia, magari da trascorrere in famiglia visto che di questi tempi è difficile per tutti fare shopping: il sindaco dimissionario di Gesualdo, i sindaci di Nusco, Paternopoli,  S.Angelo dei Lombardi e Torella, oltre gli assessori di Frigento, Montemarano, Sturno e Villamaina.

Bisogna poi dire un ulteriore grazie ai sindaci Lodise e De Mita e all’assessore Genua i quali, dopo il fuggi-fuggi finale, hanno aperto un dibattito a tre con proposte lodevoli e interessanti, come quella di un prossimo Consiglio intercomunale tra le amministrazioni dei paesi compresi nel perimetro  di ricerca petrolifera o addirittura dei 119 comuni, espressione dell’intera provincia. Però, secondo noi del Comitato, questa strada non sarebbe percorribile , visti i precedenti fallimenti, non scordando inoltre come nell’organizzazione del convegno del 29 settembre a Nusco fosse personalmente impegnato lo stesso sindaco De Mita: sarebbe difficile mettere insieme tanti amministratori, soprattutto se non hanno le dovute conoscenze del problema; né  si potrebbe andare avanti con convegni informativi, paese per paese per soddisfare tutti, il che comporterebbe un impegno impossibile e una grande dispersione di tempo. Il comitato ha in mente, invece, un’altra strategia che prevede un lavoro capillare, da portare avanti con gli stessi amministratori menzionati, raggruppando non più di 7-8 comuni in Consigli informativi, con la presenza attiva del Comitato, onde potere avere quelle delibere necessarie per avanzare l’istanza di revisione dei permessi governativi, con una azione esclusivamente politica e col sostegno delle associazioni che già hanno dato il loro assenso, come la Coldiretti provinciale e regionale nel convegno del 6 dicembre, ambientaliste e dei cittadini.

 



Articoli Correlati